Contadino di Spessa

rodaro Paolo Rodaro è uomo di mondo, che a quelli della Banca del Vino non dice di no. Ma sulla guida 2007 dei sommellier si presenta come contadino di Spessa e quando gli ho chiesto cosa vuol dire, ho visto che la domanda lo interessava. Per mezzora ci ha girato intorno e, tra una pausa carismatica e una gridata agli avventizi, ha accumulato argomenti.

Un contadino è uno che ha fame – e io ho fame. Ieri ero da un amico, che ha iniziato 10 anni fa con 10 ettari. Mario, gli faccio, quanti ettari hai? Dieci, mi risponde. Ecco, quello non è un contadino. La mia azienda ha 120 ettari – 40 di vigneti – ma quando sono partito erano la metà. Un contadino compra terra, non la ferrari, perché la terra è un bene più scarso della ferrari. Un contadino sta saldo sulla sua terra, anche quando la ruota vigna vino soldi immagine gira a suo favore.

Un contadino non ha l’enologo. Non è un wine maker. Ho io il controllo, vasca per vasca, e se ci sono sbagli, sono io che sbaglio. Nel 2006 ho prodotto poco più della metà del 2004 e considero questa annata la pietra di paragone della mia futura qualità. Un contadino convive con le siccità, le grandini, le malattie.

Non è detto che me mi trovi spesso sul trattore, ma ho sempre l’autorità di richiamare uno che lavora – Senti, vieni giù dal trattore, che non mi piace come stai facendo – perché quando monto io sul trattore, sono in grado di fare meglio di lui. Questo vuol dire contadino.

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