Paolo Boschis insieme al papà Mario produce dolcetto di Dogliani, ma anche Freisa, Grignolino, Barbera e un Sauvignon in purezza di cui dicono un gran bene. Le vigne sono al limite della zona doc del dolcetto, a 500 metri d’altezza. Il dolcetto Vigna dei Prey è stato premiato da diverse guide per il rapporto qualità-prezzo.
Il 2005 sarà ricordato come un’annata normale. Gli ultimi venti giorni prima della vendemmia non sono stati buoni. Il dolcetto è all’altezza del 2004 e 2003 per il naso – non senti la frutta matura, ma senti la rosa e la ciliegia – come corpo invece non ha la potenza delle annate precedenti.
Forse non tutto il male verrà per nuocere, perché sembra che il gusto stia cambiando verso vini più semplici. C’entra anche il prezzo, ma in effetti per avvicinare un territorio forse è bene non cominciare dai vini più complessi.
Il dolcetto di Dogliani sta per diventare docg, con la denominazione Dogliani. C’è stata discussione su questo punto, non tutti erano convinti che separare il vitigno dal territorio fosse una buona cosa – chi esporta per esempio teme che nascano equivoci. I grossi – tieni presente che l’80% del mercato del dolcetto di Dogliani è fatto da Gilardi di Farigliano e dalla cantina sociale di Clavesana – i grossi dicevo volevano che tutto il dolcetto di Dogliani doc passasse a docg, ma alla fine ha vinto la posizione dei piccoli produttori, che il docg coinvolgesse solo le vigne migliori, con delle rese più basse e l’obbligo dell’invecchiamento di un anno.