Novembre Maumèt

Cosa mi rimane di questo novembre?

Il prezzo del vino all’ingrosso aumenta. Anche del 30%. Ce n’è meno e c’è domanda. Parlo di vino a buon mercato, che si sposta in autobotti e si valuta al grado alcolico. Chi lo domanda? Vai a vedere il valore unitario delle esportazioni in Germania e in Russia, lì ne troverai, per esempio. Come mai ce n’è meno? Ragioni di breve periodo, annata scarsa, e ragioni di lungo, costo del lavoro agricolo senza rapporto col valore del prodotto, mancanza di ricambio tra generazioni. Dietro a tutto, dirigismo e sovvenzioni, all’estirpo e alla vendemmia verde.

Avevo fatto finta di niente col punto di imposta sul valore aggiunto, adesso mi tocca aumentare i prezzi. Ma non riuscirò a farlo con la stessa velocità con cui le lunghe unghie dello stato canaglia scavano il tenero tufo del mio profitto. Le accise sul gasolio, gli altri punti di iva che arrivano, l’inps normalizzato, le altre imposte dei piccoli e medi leviatani sussidiari, ce li rimetterò del mio. Fin che ce n’è.

Animo, non durerà a lungo. Il mio e anche il loro.

Mi rimane da riflettere sulla messinscena agricola, sulla fesseria del tipico. Sui due soli che in tutto il mercato di corso Racconigi vendono del proprio, i due che non vanno alle due di notte ai mercati generali. Sull’azienda agricola che a Romano serve da vetrina, tre andicappati che ci lavorano, quattro macchine da 40.000 euri ciascuna, il gasolio, l’autostrada, il camion, e tutto questo per vendere il vino a un euro al litro? Quando posso fare un contratto con una cantina sociale per 0,50?

Scusa, ma quanto dà allora la cantina sociale al suo conferitore? Niente gli dà, o ben che vada 0,30. Ah, adesso capisco perché ce n’è poco.

Mi rimane un’espressione che ho sentito in Monferrato per dire ho avuto una fifa boia. L’ai vist maumèt.

Mi rimane la visione del mio agricolo preferito a Venezia, che chiede a questo e quello di che pianta sono quei pali che affiorano e nessuno che lo sa e sua convinzione che siano gaggìe. Suo interesse per l’orologio dei Mori e suo respingimento perché non ha prenotato la visita via internet. Scusi neh, ma lei sta parlando con uno che non ha neanche il cellulare.

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