E’ da più di un anno che il giovedì ci facciamo portare pane e grissini da Roberto Marcarino di Roddino, Cuneo. E’ ora di ascoltare un po’ il pensiero di Roberto. E’ un pensiero elementare, nel senso che sta presso gli elementi, e perciò è oltre — verso il corpo eterico.
Il biologico è un setaccio, riduce ma non elimina il transgenico, che è roba che crea intolleranze. Io faccio il pane con la pasta madre dal ’97, senza lievito di birra dal 2000. Uso le farine di Marino di Cossano Belbo, che macinando a pietra lascia un po’ di integrità anche al pane bianco — un po’ di germe, un po’ di fibra, sali minerali.
Ma il punto non è il bio, è che ci devi mettere un po’ d’anima. Se sei relativamente a posto con te stesso il pane viene buono, e viene male se non sei in quadro. Se San Francesco facesse il pane con una farina qualunque, sarebbe più buono del bio. Il pane è sensibile all’amore, come le piante.
A me mi è cambiato il pane quando ho cominciato a usare l’acqua vitalizzata. Se vieni su da me puoi vedere le piante con che entusiasmo hanno reagito. Infatti uso la tecnologia Grander e l’ho piazzata subito dopo il contatore, a monte di ogni uso domestico. Serve a ridare vitalità all’acqua, che non è più quella di sorgente, ma in tubazione, sotto pressione e addizionata di chimica. Un’acqua in ordine è già un antisettico di suo.