Oggi voglio aprire un file delle pietre sopra.
Primi di ottobre 2009. Azienda Agricola Borgo Maragliano.
Avevo chiesto a Gianni Doglia una soffiata non banale per delle bollicine a chilometri zero. Vai da Carlo Galliano a Loazzolo, fa solo bianchi e qualche volta il moscato è fin più buono del mio.
Un giorno che sono a comprar bottiglie, per ottimizzare la trasferta decido per Loazzolo. Non so ancora che viaggione sia arrivarci, per dire quanto è relativa l’espressione chilometri zero. Da Canelli si sale, gran vista sull’alta langa astigiana, giungo tardi, sarà l’una.
Carlo no, ma c’è la moglie. Se voglio comprare, viene giù e la sbrighiamo subito, se voglio degustare, ripassi dopo le tre. Non sto due ore in giro, possiamo fare in altro modo? Chiedo a mio suocero. Lorenzo, Lorenzoo, puoi andare dietro a sto signore? Non, adesso faccio pranzo e alle due ho appuntamento. Va ben, grazie, di bollicine è pieno il mondo, è stato un piacere.
Pietra sopra. Tu in campagna non puoi essere così indifferente alla lontananza che ho attraversato, nè puoi astrarre quanto c’è di pellegrino assetato e affamato da questo forse cliente che si è materializzato sull’aia all’improvviso. Altrimenti, tanto valeva chiamare il tuo agente di zona, e pensare che l’abisso è un’invenzione del demonio.