San Giovanni

4_miliardiDi dieta frugale, occhio e favella sugli ultimi giorni, quanto sia entusiasta Giovanni Battista di finire patrono di tale municipio, ti lascio immaginare. Col principe del debito governatore, la sorella di Baricco in Consiglio e Antonella Parigi alla Cultura, il 24 corrente mese tengo aperto per mia penitenza personale, col cartello sottoscritto da Giovanni in persona, Niente da Festeggiare.

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Il vignaiolo ruteno, che vidi una volta in cucina consultare un repertorio di rimedi omeopatici, mi aspetta sul cancello. Ho appuntamento. Una volta lasciavo tutto aperto, adesso quando sento un’auto spio da dietro la tenda. Se è bianca, libero i cani e faccio il morto.

Dev’essere qualche tipo di sbirro, che viene a casa mia a dirmi come devo fare, a sfilarmi dei soldi con una multa. La misura è colma, ho messo in vendita l’azienda, casa cantina terra, torno in Rutenia.

Per vent’anni ho cercato di diventare italiano, non mi hanno neache dato la cittadinanza, tra me e mia moglie non facevamo un reddito abbastanza alto. Per forza, guardavano il reddito agrario. Non poter votare mi rodeva.

Ma oggi ringrazio di essere rimasto ruteno. Quello che una volta mi piaceva degli italiani, l’arte di arrangiarsi, di trovare esiti tortuosi di fronte alle leggi, oggi mi appare come invidiosa piccolezza, che li lascia alla mercé di uno Stato costoso e invadente.

In Rutenia in fondo, quando i funzionari centrali salivano con le loro pretese, abbiamo sempre avuto la santa ispirazione di cacciarli con le nostre forchette (forconi, ndr).

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