Oh economia, scienza triste delle risorse scarse, che fai dei nostri viaggi meno dei soggiorni che delle incursioni, tu che comprimi e frammenti la conoscenza degli altrove, distogli oggi il tuo sguardo da me e lasciami parlare della falanghina.
Giovinezza di Alfredo Falluto, che mi ha sorpreso e non so dire perché, con i capelli tutti neri e la figura sottile. Dice, fino a 18 anni ricordo la vita come una successione di tappe, poi diventa un’unica massa di tempo dominata dal lavoro, in cui faccio fatica a isolare perfino la nascita di un figlio. Il figlio Francesco nel cortile gioca con un enorme aereo di carta piegato da un manifesto elettorale. Dice, mi conto tra quelli che non hanno capito come funziona e perciò stanno a faticare anche per altri. Ohi come mi suona famigliare quell’insieme lì.
Siamo nel Sannio, a Guardia Sanframondi, nell’azienda agricola Corte Normanna. Siamo a 400 msl. Aglianico e tre bianchi, falanghina greco e fiano. La falanghina è pianta vigorosa, vino con fiori e frutta, il greco ha un carattere più nordico e profumi minerali, col fiano siamo di nuovo a fiori e frutta ma con bassa acidità e un’interessante morbidezza.
A valle sulla sabbia stanno le cantine sociali. Spuntano un po’ di prezzo sulle uve migliori ma così fanno il vino con quelle meno belle e sputtanano il nome della falanghina beneventana. Dice, e del resto se tu fossi Mastroberardino che uve compreresti?
Qui il suolo è argilloso, misto qua e là a ciottoli e sabbia, su sostrato vulcanico. Sulle pendenze è soggetto a erosione. Il suolo è tra le cose in cima ai pensieri di Alfredo. Vi è una forza che spinge i tralci anche a stagione inoltrata ed è un continuo sperimentare come limitare le foglie per favorire i grappoli.
Dice di essere stato biologico per 5 anni, ma di avere concluso che sia più marketing che verità. I trattamenti calendarizzati possono lasciare nel suolo tanto rame da creare una fitopatologia, mentre i sistemici che usa lui, con tempo di carenza di 28 giorni e sospensione 40 giorni prima della vendemmia, non lasciano residui. Dice, ho ricevuto un suolo integro da tre generazioni prima di me e così voglio lasciarlo alla quinta.
Dice di essere tra quelli che avanzano ancora qualcosa da investire nell’azienda, ma che non passa giorno che non si chieda chi glielo fa fare. E’ l’economia del nonostante. Nonostante il consorzio di tutela che non funziona, nonostante la burocrazia che ti spreme, nonostante la malavita, nonostante le leggi che premiano chi non paga*. Nonostante Mastella.
La sera partecipiamo agli assaggi di Vinalia, una piccola fiera di produttori del territorio che si svolge in paese. Gioventù e gente da fuori, quelli del posto seduti sull’uscio, un trio jazz accompagna i saliscendi di Guardia, sembra subito qualità senza nome.
* Lo sapevate che… il governo Prodi ha elevato a 15000 gli euri di credito necessari per chiedere istanza di fallimento e il governo Berlusconi a 30000, a tutela dei posti di lavoro del debitore — come se non esistessero i posti di lavoro del creditore — e che per aprire un procedimento devi intanto versare una tassa di registro e poi devi aspettare quanti anni per chiudere. Ecco come una norma per scoraggiare gli eccessi castiga la media.