Mai letto una guida dei vini? Ti è piaciuto il modello delle degustazioni editoriali professionali? Quello che metti il naso dentro il bicchiere, metti il vino in bocca, fai dei gesti e dei versi, poi sputi in un secchio e avanti un altro. L’idolatria della sensazione, il vino oggetto. Vino urbano, vino enoteca, vino lusso anche quando è quotidiano. Vino scientifico, vino semplicemente-presente. Vino sputo.
Invece vino quotidiano è vino soggetto, chi lo fa e chi lo beve. Vino corpo, vino Dasein. Vino tempo. Vino pranzo. Vino dilettante. Ci vuole un altro modo di degustare. Un po’ come faceva Junger per altre sostanze — preparazione, un mentore o un custode, tutto il tempo necessario, non l’esperienza atomica.
Perciò la scheda degustazione dovrebbe essere narrativa e tenere largo conto del contesto: luce o buio? in compagnia di chi? quale l’umore, la circostanza o la celebrazione? cosa accompagnava? effetto triste o allegro? quali pensieri e ragionamenti? sedato o eccitato?