Soldati poteva trovare Liguria voltando le spalle alla costa e addentrandosi. Quel che sta su oggi di territorio è fatto a enclave e talvolta non si estende oltre un individuo, la mappa è esoterica e orale, il quasi tutto è fatiscente inospitale predatoria Liguria.
Molto dietro Albenga bevi Vio e mangia alla Baita di Gazzo. Fatti mostrare gli orti che il Marco apre tra i rovi e comprendi cos’è una filiera corta. A estremo Ponente mangia da Delio ad Apricale, da Magiargé a Bordighera Alta e bevi Rossese Dolceacqua.
Se ti piace bio lo berrai di Danila Pisano. Vino ampio, questo è giudicato rustico, eppure vellutato e gentilmente animale. Lo fa Tino, il moroso della Danila, in cantina piccola e su muretti terrazzati, poco trattore e molta spalla. Nessun lievito, nessun legno. Quattro o cinque anni di potenziale invecchiamento, ma Soldati volentieri lo beveva più vecchio.
Poche mila bottiglie che da Soldano in valle Crosia prendono la via di paesi lontani, mentre in loco si consuma Primitivo. Mentre cadono i muri a secco, e cade la statica istintiva di pietre grandi e pietre piccole che il rumeno non si può inventare.