Sentito il Presidente del Consiglio annunciare come razionale che i controlli non avvengano più uno dopo l’altro, ma tutti in una volta. Contando 14 controllori abilitati in agricoltura (fonte Coldiretti), viaggianti in coppia, che forma prenderà la visita? Non era meglio abolire qualche tipo di sbirro?
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In vendemmia si sono ripetuti i controlli con elicotteri, foto aeree e vari dispiegamenti di forza, la Repressione Frodi e l’Ispettorato del Lavoro devono essere adesso accompagnati dai Forestali, che hanno le armi.
In Veneto ci sono stati dei problemi enormi, ma almeno il Presidente della Regione ha esortato gli sbirri ad andare a controllare le scadenze nei supermercati durante la vendemmia. In Piemonte invece la certificazione della qualità è sacra, come le tasse e i debiti.
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Claudio Rosso ha dovuto declassare la Barbera Superiore San Martino, la commissione di esaminatori l’ha trovata difettosa, con tratti ossidati e maderizzati. Il colore peraltro era a posto, dettaglio che già non quadra. Claudio ha avuto il torto di sottoporre oggi alla commissione la bottiglia invecchiata, è meglio, come sanno i barolisti, fare domanda d’idoneità subito, prima dell’invecchiamento, processo che evidentemente aggiunge e toglie troppe più cose di quante i sensi degli esaminatori siano disposti ad ammettere.
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L’annata è stata un’enciclopedia delle malattie, oidio, peronospera, tignola, suzukii e flavescenza. Portare a casa dell’uva decente è costato il 50% in più, tra prodotti e manodopera, e la quantità è scarsa, talora anche il 50% in meno. I biologici hanno avuto vita dura, ma anche i prodotti sistemici non hanno dato grande prova di sè.
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Massimo Rivetti è in conversione biologica. C’è sullo sfondo un movimento in Langa verso il bio, Ceretto per esempio, e in azienda l’entrata di uno dei figli. Ma è tempo che gli sento esprimere una convinzione interiore, una contentezza.
Sembra che l’annata, problematica o deprimente altrove, sia stata a Neive dignitosa. Non ha grandinato, non ha piovuto troppo e le uve, in particolare il nebbiolo e nonostante una somma termica inferiore di un quarto all’anno prima, sono più che decenti.
In cantina poi Massimo ha avuto una fermentazione liscia e veloce. Tende ad attribuirne la causa ai nuovi metodi colturali, dicono che il rame ostacola la fermentazione, ma io dovrei dire che la favorisce, usiamo solo rame.
Mi mostra una decina di barrique messe in verticale dove sperimenta una fermentazione più lunga, con batonnage e ossigenazione maggiore. Se mi soddisfa, investirò in qualche tino troncoconico. Sorride, pensando a come i passi avanti somiglino a passi indietro.